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lunedì 24 dicembre 2007

curiosità esoteriche

Alcune società segrete, hanno alimentato il nazismo. Hitler, Hess, Himmler, Goebbels, Haushoffer, facevano parte del gruppo Thule (centro magico di una civiltà scomparsa), che aveva radici nella Golden Dawn, nella Rosa-Croce e nella società del Vril (energia divina non utilizzata) la “loggia Luminosa”, rifacentesi alle farneticanti teorie di uno scienziato, Hans Horbiger, una sorta d’evoluzione del cosmo attraverso la lotta tra il ghiaccio e il fuoco, concepita tramite una “rivelazione” celeste (Wel) : la razza ariana, discesa dalle montagne abitate da superuomini (superiori sconosciuti) di un’altra epoca, sarebbe stata destinata a comandare tutto il pianeta.
Questo concetto alimentò fortemente le tendenze mistiche del gruppo nazista e si associava al pensiero di un socialismo magico.
Hitler si riteneva chiamato ad una missione tesa a dimostrare che la politica non è che l’applicazione pratica di una visione religiosa per ricostituire lo spirito dei tempi antichi secondo cui il movimento delle anime e delle stelle corrispondono. La lotta tra il ghiaccio e il fuoco, attraverso cui sono nati i pianeti, si svolge anche nell’uomo.
La “scienza nordica” e nazionalsocialista si opponeva alla scienza giudeo liberale e alla religione giudeo-cristiana, che occorreva spezzare perché era una congiura contro il magico e il senso dell’epopea. Una cospirazione che chiudeva le porte dell’avvenire all’umanità. L’idea giudeo-cristiana che gli uomini dallo stato bestiale si erano lentamente innalzati fino alla civiltà aveva soppiantato il mito potente e rivelatore dell’origine divina degli esseri umani, la discendenza dei re giganti che in un’età aurea possedevano tutte le scienze e il governo dell’anima.
Karl Haushoffer (professore all’università di Monaco di Baviera e poi generale del Reich), avrebbe soggiornato per molto tempo in oriente, dove sarebbe stato iniziato da un’importante società segreta buddhista e avrebbe trasmesso a Hitler alcuni poteri, tramite Rudolph Hess.
Di fatto Hitler predisse con esattezza la data dell’entrata delle truppe a Parigi, la data dell’arrivo a Bordeaux dei violatori del blocco, la data della morte di Roosvelt, l’occupazione della Renania e a dispetto dei pareri dei suoi generali, senza ascoltare il consiglio dei suoi specialisti, pur compiendo mosse insensate, agiva e vinceva. Sembrava posseduto e in una sorta di trance medianica, sudava, tremava e quando impartiva gli ordini, la sua voce cambiava tono.
Hitler fu in effetti “ usato” da un gruppo esoterico che pensava, per suo tramite di agevolare l’evoluzione dell’umanità, fino a quando perse ogni potere, per aver creduto d’essere lui stesso l’artefice di tutto ed impazzì compiendo atti ignobili.
Hessenhoff fu il contatto, fu lui a scegliere la svastica (simbolo del sole) come distintivo, dopo ripetuti viaggi in India e Tibet, simulacro al quale Hitler rovesciò la direzione destrorsa.
Il gruppo, che esiste tuttora è il gruppo di “Ashoka” un gruppo buddhista di nove persone.
Quando uno di loro muore, è sostituito da un altro che è preparato dagli altri otto. Chi entra a farne parte, scompare dal mondo. Il gruppo stesso non viene mai a contatto con le masse e resta celato.
L’esperimento fallì e bisognava ormai eliminarne la causa. Il conte von Stauffenberg fu l’organizzatore dell’attentato a Hitler del 2° luglio 1944. Questi faceva parte di una potente società segreta tedesca, composta soprattutto di alchimisti, cabalisti e Rosacrociani, che contava nelle sue fila, grandi scrittori, premi nobel, (Yeats, premio nobel per la letteratura), storici (Waite), fisici (Romher), matematici, medici ed esperti militari : la S.D.A. (Sapiens Donabitur Astris), da cui derivò l’ “Order of the Golden Dawn in the Outher” – l’ordine dell’Alba d’Oro, del quale Hitler era un appartenente alla seconda classe del° primo livello.
Colui che credette di far parte di un disegno mistico e magico, concludeva così la sua folle esistenza in un desolato sotterraneo, ricevendo le ultime notizie di una Germania in rovina, dal guardiano dello zoo di Berlino, che arrampicato ad un albero telefonava al bunker, comunicando la grottesca fine del sogno delirante della selezione biologica dell’uomo-dio. Così si infranse la megalomania di un sifilitico, il sadismo di un pugno di nevrotici, l’ubbidienza servile di una folla di vigliacchi.
Aushwitz, Dachau, Birchenaw, non si possono concepire, invocando solo la follia. Tutto si svolse in un universo parallelo, nel quale gli iniziati di Thule erano convinti che non ci sarebbe stata pace sulla terra, fino a quando fosse rimasto vivo un solo ebreo, manifestazione di una umanità decaduta.

Federico II e i Templari


L’imperatore Federico II di Svevia, fece costruire presso Andria, in Puglia, il Castello del Monte, un capolavoro di architettura esoterica, autentico e misterioso monumento al numero otto.
La pianta del Castello è infatti ottagonale e otto sono le torri esterne, anch’esse ottagonali. Su ciascuno dei piani ci sono otto sale e all’ingresso delle stesse così come sul portale, sono raffigurati fiori in gruppo di otto.
L’ossessione dell’otto si ripresentò quando fu aperta la tomba dell’imperatore che aveva ancora al dito un anello di smeraldo con otto petali d’oro.
Federico II visse 56 anni (multiplo di otto) e la somma dell’anno della sua morte 1250 dà sempre otto. Riprodurre forme, misure e ritmi, significava riprodurre in terra l’armonia celeste. L’ottagono infatti simbolicamente risultava essere per i Templari, di cui era un accolito, il mediatore fra la terra e il cielo.
Il castello si trova altresì in un punto mediano sulla retta ideale che congiunge Gerusalemme, città santa per antonomasia e Roma simbolo del potere politico e non aveva alcuna utilità strategica, mancando di fossati difensivi, spalti e ponti levatoi. Per contro è da escludersi l’ipotesi di un castello di caccia per la raffinatezza che lo contraddistingue.
Secondo alcuni avrebbe dovuto custodire il sacro Graal che l’imperatore aveva ricevuto dai Templari. Secondo altri era un vero e proprio laboratorio alchemico.
I templari proteggevano i pellegrini che si recavano a Gerusalemme e al Tempio di Salomone ed erano invisi per le grandi ricchezze accumulate.
Possedevano il Sacro Graal, il calice che sarebbe servito a Cristo nell’ultima cena e col quale Giuseppe d’Arimatea avrebbe raccolto il suo sangue sulla croce e che secondo la leggenda, sarebbe stato intagliato da uno smeraldo staccatosi dalla corona di Lucifero (portatore di luce).
Questo vaso mistico della eterna resurrezione, che procurava la rinascita iniziatica, la nascita dell’uomo nuovo è al contempo rivelazione spirituale, dogma e rituale e divenne il calice della “eterna alleanza”, omologo del “Sacro Cuore di Gesù Cristo”.
E’ verosimile si trattasse di un simbolo che rappresentava una esperienza mistica, ovvero maestosi segreti iniziatici dei quali i Templari erano i custodi.
L’emblematica simbologia, celava piuttosto una autonomia religiosa, della potente confraternita, che la Chiesa da un lato e l’Imperatore dall’altro ostacolavano, poiché contrastava sia il potere temporale che quello spirituale.
La ricerca del Graal infatti, è simbolo dell’avventura spirituale individuale e della pienezza interiore che passa attraverso il dominio dei sensi. (Artù, Merlino, Lancillotto, Parsifal, non erano che miti, emblemi di condizioni ed esperienze interiori).
I Cavalieri del Tempio di Gerusalemme, immagine e condensato dell’Universo, facevano voto di povertà e possedevano tre virtù : coraggio, fedeltà, castità.
Così il Gran Maestro ammoniva l’iniziato : “ Evocherai gli spiriti, dirigerai le correnti eteriche e tutte le correnti fluidiche, lancerai le loro vibrazioni e ne approfitterai, ma solo a fin di bene, di miglioramento morale per tutta l’umanità. Sii sobrio, negli affetti e nelle cure del corpo e non dare le cose sante in pasto ai cani. Conosci te stesso, ma nessuno conosca te”.
Per deviare i profani tra l’altro, i Templari assunsero ad emblema una figura mostruosa, uno spaventoso androgino, il Baphomet, che è stato lo spauracchio del volgo e la causa della loro persecuzione e distruzione in seguito alle accuse di idolatria.
Letto cabalisticamente, invece, il suo nome si legge: Tem-oph-ab (Templi omnium hominem pacis habbas- il padre del tempio della pace universale fra gli uomini).
L’unica raffigurazione scultorea che identifica il simulacro si trova ancora oggi, nel portico della chiesa di Saint Merry a Parigi e nella volta della 7^ sala al 1à piano di Castel del Monte.
Il Gran Maestro Jacques de Molay, attorniato dalle fiamme del rogo, lanciò contro Filippo il Bello e contro Papa Clemente V° un’anatema : ” Clemente ti do tempo di comparire al tribunale di Dio fra 40 giorni, e tu Filippo altrettanto ingiusto, lo seguirai entro l’anno”.
Clemente morì entro 40 giorni, sette mesi dopo anche Filippo lo seguì..




Una curiosità : il numero aureo o costante di Fidia = 1,618 moltiplicato per 8 da 12,944
La data dinascita di Federico II è il 26.12.1194
La data di morte 13.12.1250
sottraendo quest’ultima si ottiene 12,999.944
Se si elimina la triade della conoscenza 999 si ha esattamente 12,944

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