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il Baba e il Tantrika

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venerdì 21 dicembre 2007

curiosità religiose







Trinità

Il concetto del tre in uno è diffuso in tutte le tradizioni misteriche.
La Trinità appare come il principio fondamentale di ogni concepibile struttura.
Gli antichi egizi distinguevano: Khat il corpo, Ka la copia invisibile, e Kou l’intelligenza.
Gli Indù ritrovano i tre elementi: Rupa, Kamarupa e Atma nei tre guna Tamas, Rajas e Sattva.
I buddisti li identificano nei tre Kaia : Nirmanha Kaia, corpo di incarnazione; Sambhoga Kaia, riflesso; Dharma Kaia, essenza divina.
Il Cristianesimo: Dio Padre, intelligenza prima della crazione (OM); il Figlio, intelligenza nella creazione (TAT); lo Spirito Santo, vibrazione intelligente (SAT).
I cabalisti : Couph il corpo; Nephesh, l’astrale; Nesehamah, lo spirito puro.
I cinesi: Xuong, Khi (l’energia) e Wun.
La psicanalisi parla di corpo, coscienza e inconscio.
Paracelso indica il sale, lo zolfo e il mercurio intendendo non le sostanze, ma ciò che esse rappresentano: il solubile, il combustibile, il fluido.
Questa trilogia può continuare all’infinito, nella considerazione che due cose opposte, hanno sempre un punto in comune che agisce tra loro da catalizzatore, e che non sono quindi altro che gradi differenti della medesima cosa:
luce, ombra, penombra ;
positivo, neutro, negativo;
solido, liquido, gassoso ;
caldo, tiepido, freddo – ecc.
Ma la più emblematica suddivisione è quella delle tre “M” : Matematica, Musica, Meditazione.
Il cervello ha due emisferi, quello sinistro sede del calcolo, della logica e quello destro sede della musica, della poesia, dell’amore.
Esiste una terza dimensione, invisibile, quella del mistico, raggiungibile attraverso la meditazione. Si possono riconoscere lo scienziato e l’artista, perché il loro lavoro è esteriore, ma non il mistico, il cui lavoro è interiore.
In India si venera il punto (preyag), dove si incontrano tre fiumi: il Gange, lo Yamuna e l’invisibile Saraswati.
Non è altro che una metafora, che rappresenta simbolicamente quelle tre realtà: la Matematica, la Musica e la Meditazione (il fiume invisibile).
Questa è la vera Trimurti, la Trinità assoluta, la sintesi di tutto ciò che è.

Icone


La produzione di alcune icòne bizantine serviva da supporto per il risveglio di centri sottili psichici.
Il monaco si sottoponeva a 40 giorni di penitenza, preghiera, esercizi ascetici e digiuni per raggiungere la condizione necessaria a ricevere la tavola sulla quale dipingere la Madonna con il Bambino.
La sacra tavola di tiglio, purificata dai riti , caricata d’energia veniva consacrata con trattamenti liturgici speciali.
La sua superficie riceveva diversi strati induriti di materia organica, nella quale si incorporavano le sante ossa triturate di qualche venerabile.
Veniva poi piallata e raschiata in modo da renderla bombata.
I colori a tempera erano consacrati e custoditi religiosamente.
Il colore oro, simboleggiava la divinità e la sua sovrabbondanza, era il primo ad essere steso sulla tavola, quando il monaco percepiva se stesso interiormente come oro, respirando l’oro in forma eterea.
La tunica della Vergine doveva essere di un colore azzurro intenso, simbolo della verità celeste. Il manto color porpora simbolo dell’amore di Dio.
La camiciola del Bambino candida come la neve, dopo aver respirato la luce del bianco fino a sentirsi tutto bianco, come le vesti di Gesù nella trasfigurazione (Mt. 17,2).
Ogni operazione si faceva in coincidenza delle fasi della luna.



peccato

Il “peccato” – (pan-taka - tutte le macchie), è il ritorno a stati ancestrali di coscienza.
Esso è la causa della malattia e della morte : ci sono microbi e virus, ma essi non possono far nulla all’uomo santo. Questi sono dentro di noi e attorno a noi, ma è il peccato che prepara il terreno di cultura a batteri e virus. (G.G.Visvadar).
Non solo, ma una disubbidienza alla “legge” produce i medesimi guasti anche e soprattutto alle persone che ci sono care (per il malanno sessuale, veniamo sulla terra, per lo stesso morbo andiamo alla morte, per esso facciamo morire i nostri genitori: Milarepa).
Una nostra azione di penitenza o di delinquenza – (deliquio: scendere in basso) ha immediata influenza sul nostro corpo, sul nostro ambiente, sui nostri cari, sulla terra e sul cosmo.(Osho)
L’inconsapevolezza è la sorgente del peccato e “il peccato originale” è la dimenticanza di sé. L’uomo si è perso. Per riguadagnare la vita deve ritornare a casa. La sua natura è autoperfezionata, pura fin dall’inizio (C.G.Trungpa).
L’individuo è il solo responsabile delle sue azioni passate e presenti, e soltanto colui che comprende i propri errori può riscattarli, attuando un consapevole processo di redenzione.
Di fatto riconoscere consapevolmente di essere un peccatore, a causa dell’inconsapevolezza e dell’ignoranza è già una trasformazione, e questa stessa realizzazione “perdona”.
Poiché tuttavia è praticamente impossibile cancellare tutti gli sbagli commessi, in quanto l’intero ambito è immenso, l’unica possibilità è abbandonarsi, arrendersi e pentirsi.
La parola pentimento in aramaico “teshuvah” significa tornare. (tornare all’essere originario), ma anche risposta. Tornare a Dio è una risposta a Lui. Non solo l’uomo è alla ricerca di Dio, anche Dio è alla ricerca dell’uomo. L’esistenza è una straordinaria storia d’amore.
Questa è la chiave segreta che Cristo ha rivelato all’uomo: “Misericordia voglio, non sacrificio”.
Non occorre alcuna conoscenza, nessuna tecnica o pratica esoterica. Basta essere ricettivi, vulnerabili, aperti, fiduciosi, per compiere la rivoluzione dal “ fare… all’essere”.
Peccato, pentimento, perdono sono parole scomode e difficili da accettare, come difficile è l’osservanza delle leggi che sono state date agli esseri umani per conseguire il divino.
Lao-tzu chiama la legge “Tao”, i Veda la chiamano ”Rit”, i buddhisti “Dharma”, gli ebrei “Torah”.
Chi non ha alcun conflitto e vive in armonia con tutte le leggi, consegue la verità, la vita, l’estasi. Solo i Maestri sono privilegiati, (privi-lege , esentati dalla legge).
Per percorrere però la strada difficoltosa del ritorno, occorre sviluppare organi cerebrali idonei.
Tutti possiedono facoltà latenti che attendono di essere sviluppate. I semi di tali facoltà si trovano nel cervello. Coscienza, memoria, (me-morie, le mie morti) intelligenza, sono fenomeni cerebrali. La fioritura di questi semi consente la formazione di organi adatti alla percezione di realtà, altrimenti ignote. L’assenza di questi organi è assoluta e totale cecità. Gli organi mentali sono quattro : i primi due sono comuni agli animali: istinto e sentimento. Tutti gli animali nascono completi. Un cane nasce cane e tale resterà per tutta la vita. L’uomo non nasce uomo ma può diventarlo. Egli è una potenzialità. Con l’uomo finisce l’evoluzione e inizia la rivoluzione ! Il terzo organo si sviluppa solo nell’uomo più progredito : la logica. Il quarto, la chiaroveggenza, è una funzione di un organo ante-prefrontale, una sorta di terzo occhio interno, che a seconda del suo sviluppo, rivela i segni e le sindromi dei diversi livelli di preveggenza, visioni e audizioni a distanza, taumaturgia, poteri mistici. Alcuni atteggiamenti e alcune pratiche, creano le condizioni più favorevoli allo sviluppo di questi semi. L’esercizio della pazienza, della mitezza, del silenzio, stimolano un’azione attrattiva delle forze propulsive per la crescita animica. L’indulgenza, la tolleranza, l’altruismo, la fiducia, la perseveranza, l’abnegazione, accelerano il processo di acquisizione e la crescita della coscienza. Gli stati di coscienza sono quattro: sonno profondo, sogno, veglia e superveglia. Tutti sperimentano i primi tre, il quarto è raro. E’ conosciuto in parte dagli artisti es-tro e dai mistici es-tasi. Le verità religiose pertanto possono essere comprese solo tramite gli organi superiori: la chiaroveggenza ed un quinto organo, che si trova fuori del cervello e fuori anche dal sospetto della sua esistenza, nell’attuale stato di evoluzione (Sacro Cuore- Sat- Gur = Vero Maestro). Il Maestro è quindi dentro di noi e la via è l’Eva-Angelo : la via dell’Angelo.




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