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il Baba e il Tantrika

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mercoledì 26 dicembre 2007

curiosità alchemiche


















A Firenze all’interno di Palazzo Vecchio, si trova un vero e proprio gabinetto alchemico, ricco di informazioni esoteriche, celate da una simbologia analogica.
E’ lo studiolo di Francesco 1°dei Medici, figlio di Cosimo ed Eleonora di Toledo.
Nel piano inferiore alcune tele del Vasari, Bronzino, Marchetti, sono raccolte come teche o “file” di un prezioso schedario.
Le stesse sono porte di uno scaffale, icone, al di là delle quali sono raccolte sostanze allusive al dipinto, che esistono in natura, ma sono trasformate con l’arte spagirica.
Il primo raffigura una maga nuda (originalità della natura) che con l'’aiuto del fuoco e di un filtro ringiovanisce Esone.
Segue il giardino delle Esperidi che esprime la connessione del mondo vegetale con le sostanze alchemiche.
Nel terzo il centauro Chirone, grande sapiente, inizia Achille, che tramite l’athanor (fornello a riflessione), apprende l’arte. Chirone era metà uomo e metà cavallo.
La parola kaivalia è stata trasformata in cavallo. Chirone o Kiron in greco, equivale a Guro. Quindi Chirone era un Maestro allo stadio del kaivalin (solitudine) che è uno dei cinque gradi del Sattva: Yoga, Sidda, Kaivalin, Moksa, Chakravartin. Il mito è quindi una verità coperta da veli.
La volta è la parte nobile. Sono raffigurati i simboli dello zodiaco, chiave della trasmutazione degli elementi.
Al centro Prometeo che ha rubato il segreto del fuoco e attorno a lui le allegorie della terra, dell’acqua, dell’aria e del fuoco. Elementi freddi e secchi, caldi e umidi che consentono di passare da uno stadio all’altro dell’essere, attraverso una alchemica trasformazione.
Da una porta pannello si accede alla camera cubica, dove sono deposte le gemme più preziose. Nella cupola sono rappresentate la Matematica, la Musica e la Mistica.
Questo è il luogo della Meditazione, dove la Mente è spinta ad oltrepassare la soglia dell’umano e si accinge ad accostarsi al Divino.
Una emblematica raffigurazione della teoria delle tre “M” : Matematica, Musica, Meditazione.
Si possono riconoscere lo scienziato e l’artista, perché il loro lavoro è esteriore, ma non il mistico, il cui lavoro è interiore, dopodiché… si può finalmente essere principi nel Mondo.
Francesco era in costante comunicazione con un altro emblematico e misterioso personaggio, Rodolfo II d’Asburgo, che a Praga coltivava come lui, la passione per l’esoterismo. Rodolfo avrebbe compiuto “la Grande Opera”.
Alla sua morte furono trovati nel suo laboratorio 84 quintali di oro e 60 d’argento in lingotti a forma di piccoli mattoni, nonché una quantità di polvere grigia, ritenuta la “pietra filosofale” o “polvere di proiezione”.
Per questo si sarebbe circondato di ermetisti come Faust, Agrippa, Paracelso, Kelley, Sendivogius, Giordano Bruno, Arcimboldo, Tycho Brahe, che sistemò nella “viuzza d’oro”, una stradina lillipuziana e onirica alla periferia del sontuoso castello di Praga.
Una lapide, nell’ala vecchia del castello, attesta ancor oggi l’avvenuta trasmutazione alchemica.
Entrambi appartenevano all’Ordine segreto della Rosa + Croce, una società iniziatica e misterica, che aveva in quell’epoca un riferimento in Federico del Palatinato che ad Hidelbergh fondò una università che studiava l’ ermetismo e l’ occultismo (magia, alchimia, astrologia, cabala).







studiolo di Francesco I de' Medici









la "viuzza d'oro" a Praga
















pietra filosofale

La pietra filosofale è una condensazione di energia vitale in una piccola quantità di materia.
Si estrae dal mercurio comune, un fermento (mercurio filosofale) che si fa agire sull’argento per trarne un altro, che a sua volta si fa agire sull’oro.
Si uniscono il fermento tratto dall’argento e quello tratto dall’oro, con quello mercuriale, in un matraccio di vetro verde a forma di uovo (vaso alchemico) e si mette a cuocere in un fornello a riflessione o riverbero (athanor, dall’arabo at-tanur - fuoco).
Durante la cottura si producono alcuni colori su cui sono basate tutte le storie e i misteri alchemici: nigredo: la materia contenuta nell’uovo diviene prima nera, tanto da sembrare putrefatta (testa di corvo); albedo: al colore nero succede il bianco splendente. In questa fase si è già in grado di trasformare i metalli impuri (piombo in argento); rubedo: continuando col fuoco, la materia assume tinte diverse, dal blu al verde (serpe verde), al giallo (citrinitas), fino al rosso rubino (tasso rosso). Dopo queste quattro fasi la pietra è terminata.
Questo stato si raggiunge dopo un anno. Ora 10 grammi di polvere di proiezione, trasmutano 20 grammi di metallo. Ma se il tutto si rimette nell'uovo con altro mercurio filosofale, e si riscalda per tre mesi, la pietra può trasmutare in oro 10 volte il suo peso .
Nicola Flamel, Raimondo Lullo, poveri ambedue, hanno distribuito ricchezze immense. Cagliostro, regalava monete d’oro ai poveri, conducendo una vita di servizio ai bisognosi, fabbricando rimedi, per curare ogni male. S.Germain, esibiva un lusso da far invidia agli stessi re. Tutti passati per …leggendari cialtroni e morti in disgrazia.
Solo se si è perfetti si può fare l’oro, ma quando si è perfetti, l’oro non interessa più.
Di fatti il grande Athanor per compiere “la Grande Opera”, altro non è se non la volontà umana: di lì deve partire il calore, ossia l’energia per separare il sottile dallo spesso, il volatile dal fisso, per trasformare la natura inferiore in spirito.
Le varie fasi corrispondono agli stadi che l’adepto deve attraversare per ottenere l’iniziazione e la finale emancipazione (grifon d’oro) che consente alla “Fenice di …rinascere dalle sue ceneri”.
La Grande Opera agisce simultaneamente sullo spirito e conseguentemente sulla materia.
“un gran de cet esprit de celeste origine pris seul fai plus d‘effect qu’un pot de medicine”. La corporificazione di questo Spirito è lo scopo ultimo delle fatiche alchemiche. Alchimia (Ars Laboriosa Convertens Humiditate Ignea Metalla In Argentum) è parola egiziana traslata al greco (kemì = terra nera). L‘obiettivo che i suoi adepti si prefiggevano di raggiungere era di catturare lo spirito all’interno di un contenitore, essendo lo spirito sottilissimo ed invisibile, non percepibile ai nostri occhi se non ricoprendolo di materia grezza, capace di servirgli da scorza.
Il risultato ha il nome di pietra filosofale o Elisir. L’insieme delle operazioni “Grande Opera”.
Trasformare il piombo in oro vuol dire liberare l’anima da pregiudizi e vizi, tramite il sale filosofico - salnitro (la saggezza) il mercurio (abilità e lavoro) , lo zolfo (energia vitale) e la magnesia o Azot (calore della volontà).
Si arriva così a cambiare in oro spirituale le cose meno preziose e perfino le immondizie della terra e a compiere l’’Opus Divinus”।










laboratorio alchemico
(G.Stradano)












l'alchimista (Thomas Wyck)















purificazione del mercurio filosofale

















Andromeda e Perseo








libri maledetti







Sembrerebbe esistere una cospirazione per la distruzione sistematica del sapere umano, trasmesso attraverso papiri, pergamene, libri, manoscritti, per impedire alle coscienze di svilupparsi e progredire troppo rapidamente. I roghi di libri accompagnano la storia dell’umanità.
La biblioteca di Alessandria d’Egitto, dove erano raccolti 700.000 preziosi rotoli, fu incendiata da Cesare nel 48 a. C.
Durante la rivoluzione d’ottobre in Russia furono messi al rogo più di 150.000 volumi rari.
Lo scopo non è tanto quello di ritardare l’evoluzione, ma di troncare sul nascere tutte le idee differenti, che potrebbero indurre l’umanità in direzioni non desiderate.
L’ index expurgatus librorum cita: “ Invero sarebbe stato meglio che certi libri non fossero mai stati scritti, per il bene dell’uomo, della sua anima e del suo corpo”. Alcuni libri e manoscritti sarebbero tuttavia stati sottratti a tale congiura, sebbene perseguitati e considerati “libri maledetti” e pericolosi, sarebbero stati preservati nei secoli.
“Il libro di Thot”. Thot, personaggio mitologico, che avrebbe preceduto l’Egitto, trasmise la scrittura e il suo libro permetteva di resuscitare i morti, agire a distanza e conoscere il futuro. I segreti di questo libro, sarebbero attualmente impressi nei 22 arcani maggiori dei Tarocchi.
“Le stanze di Dzyan” di H.P. Blavatsky, una donna incolta che all’improvviso nel sec XIX°, dimostrò di possedere una cultura immensa (la dottrina segreta, Iside svelata, ecc.), che avrebbe acquisito proprio attraverso le stanze, testo che conterrebbe e rivelerebbe segreti provenienti da altri pianeti.
La “Steganografia” e la “Poligrafia” dell’abate Tritemio, entrambe contenenti segreti, relativi alla costruzione di apparecchi “in grado di trasmettere ad una distanza di cinquanta leghe” ( Per la cronaca, Tritemio predisse in un suo libro, stabilendo la data esatta 1918, la dichiarazione Balfour, relativa alla creazione di uno stato ebreo in Israele).
Il “Necronomicon” scritto dall’arabo Abdul Alhazred, uno stregone che pretendeva di diffondere i segreti della Magia rituale. Il titolo starebbe a significare: ”libro delle leggi che governano i morti”. La sua semplice lettura porterebbe a conseguenze terribili per il cui motivo è tutt’ora rigidamente posto all’indice da tutte le religioni. (Il Brtish Museum ne custodisce una copia in caratteri gotici).
Il “Manoscritto Voynic”, scritto personalmente da Ruggero Bacone, grande mago e pioniere della sperimentazione scientifica. Bacone conosceva la struttura della cellula e la formazione di un embrione, partendo dallo sperma e da un ovulo; i segreti delle nove e dei quasar; l’esistenza di una sorgente di energia superiore alla bomba all’idrogeno (sembrerebbe che proprio la decifrazione di questo manoscritto, criptato, abbia condotto alla realizzazione, nel XX° sec. di quello strumento di morte, che ben si conosce).
“Excalibur”, un libro pericolosissimo, scritto da Ron Hubbard (fautore di scientology) la cui lettura condurrebbe alla follia e che conterrebbe segreti maestosi, provenienti da una grande civiltà galattica.
“I Sette di Spandau” di Jack Belding, che avrebbe ispirato e alimentato un nazionalsocialismo magico e mistico propugnando l’esistenza di esseri dotati di poteri sovrumani, una “Loggia Luminosa”, “I Superiori Sconosciuti”.
“Uomini, Bestie e Dei” di Ossendovsky, che sostiene che i figli di divine intelligenze si installarono in un immenso sistema di caverne sotto la catena dell’Himalaya dividendosi in due gruppi : Agarthi, luogo di contemplazione e del bene e Schamballah, città della violenza e della potenza. Entrambi dirigerebbero le sorti del mondo in un eterno conflitto. Questi nomi ricomparvero sulla bocca dei responsabili dell’ Ahnenerbe (società di studi atavici incorporata nelle S.S – praticava la vivisezione sui prigionieri), al processo di Norimberga.
“I Protocolli dei Sette Savi di Sjon” utilizzato dal nazismo e dal fascismo come giustificazione antisemita, poiché attribuiva ai giudei un programma di distruzione sistematica del mondo per acquistarne il potere. Il documento del 1908 parla di serpente monetario, di terrorismo, di pornografia, crisi economiche e perfino di guerra mondiale quali strumenti per evitare qualsiasi impedimento al Regno mondiale del Seme Santo di David.










l'abate Tritemio consegna a Faust il testo della steganografia






splendor solis






Orfeo








epifania metafisica







il giardino di Pan


laboratorio di Enrich Kunrat







Hjeronimus Bosch








il giardino delle delizie














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