Informazioni personali

La mia foto
sessa aurunca, caserta, Italy
kumba mela

il Baba e il Tantrika

il Baba e il Tantrika
memorie indiane

Guru shjvaita

Guru shjvaita
memorie indiane

martedì 12 febbraio 2008

Presentazione

Questo è un messaggio per tutti coloro che vogliono realizzare la propria interiorità, ne sentono l’esigenza e si rammaricano degli insuccessi nonostante letture, pratiche, incontri e buoni propositi ma non si arrendono perché avvertono un perenne disagio esistenziale.
Gli altri che vivono una vita superficiale e dispersiva, ma meno conflittuale e impegnata se ne vorranno astenere doverosamente.
Si crede di poter colmare vuoti e carenze con esoteriche soluzioni ovvero esotiche formule compensatorie , ma dice Osho :
“Non c’è altra vita che questa vita normale. Poiché gli uomini sono incapaci di vivere questa vita normale si inventano le cose esoteriche. Il mistero è qui, il mistero è negli alberi, nelle rocce, negli uccelli, nelle persone, in te, in me, nel cantare, nel danzare, il mistero è nell’amore, il mistero è nella preghiera ! La vita normale diventa straordinaria se la vivi totalmente, pienamente, intensamente, evita ogni esoterismo “

Da oltre un trentennio ho indagato su magia, cabala, medianità, ipnotismo, buddismo tibetano, psicologia esoterica, yoga (krya; dzog-chen), forse perché ho sempre percepito una dimensione più allargata della mente, condizionata da pregiudizi e ideologie, dall’educazione, dall’ambiente e ancor più da falsi moralismi pseudo-religiosi.
Ho viaggiato in oriente e incontrato maestri che mi hanno iniziato a pratiche meditative. Ho conosciuto Baba e Guru, Sadu e Rishi, sannyasin e discepoli ma quasi mai nessuno in grado di trasformare nella quotidianità il proprio orgoglio, l’egoismo, la superbia, la competitività, la prevaricazione, l’ambizione, la rabbia, l’avidità in comprensione, tolleranza, mitezza, compassione, amorevolezza, attraverso l’abnegazione di sé che tutti proclamano a gran voce ma che nessuno applica in concreto.
C’è qualcosa che non funziona !
Allora mi piace condividere alcune sintetiche considerazioni con chi si dibatte in una funzionale ma sterile ricerca, invece di utilizzare ciò che ha già per ottenere…ciò che non ha, ovvero per essere diverso da ciò che è !
Senza alcuna presunzione di legittimità il mio intento è di coinvolgere il maggior numero di eventuali fruitori, in un momento storico di estremo degrado dei valori essenziali: l’altruismo, la solidarietà, la lealtà, la spontaneità che tuttavia non si possono esprimere se non si tenta prima di risolvere le proprie carenze affettive e psicologiche, causa anche di malanni fisici, in una concreta possibilità di crescita e appagamento di ogni istanza.
Si pone una domanda : perché dovremmo sforzarci di trovare un metodo, una tecnica, una disciplina di vita che debba necessariamente trasformare il modo consueto di vivere piuttosto che godere di tutto ciò di cui disponiamo semplicemente senza alcuna complicazione ?
La risposta è che Epicuro è il portico del palazzo, ma Buddha è il palazzo stesso, la centratura, la realizzazione dell’essere umano che può finalmente chiamarsi UOMO.
L’uomo non nasce Uomo, ma può diventarlo. E’ un seme, una potenzialità che ha l’opportunità di evolversi, di crescere, di raggiungere vette inimmaginabili e produrre supreme trasformazioni .
I semi di tali facoltà latenti sono custoditi nelle coppie di geni e possono trasferirsi nei figli o ultrasvilupparsi nel cervello consentendo la formazione di organi adatti alla percezione di una realtà, altrimenti ignota.
Il funzionamento sincronico dei due emisferi cerebrali, la parte intuitiva e quella razionale, il maschile e il femminile è il corrispondente fisico di ciò che in oriente viene definito “illuminazione”. Il dio Shjva è “Ardhanirsvar” maschio e femmina, la “unio mistica”.
Similmente il termine Elohim di solito tradotto Dio- Alhim in ebraico è composto dal femminile singolare Alh e dal maschile plurale Im ed esprime l’unità dei principi maschile e femminile.

L'intellegenza, la chiarezza e l'azione sono la parte maschile. Essere totalmente raccolti , ricettivi e aperti sono la parte femminile. Entrambe sono necessarie : l'animus e l'anima.


Considerazioni …“alfabetizzate”


a) L’essere umano possiede facoltà latenti, che attendono di essere sviluppate. I semi di tali facoltà si trovano nel cervello. Solo l’uomo ha la possibilità di scegliere e deciderne la fioritura. Un cane nasce cane e tale resterà per tutta la vita, morendo… come un cane !
b) Gli insegnamenti orientali in particolare contengono porzioni di verità talvolta di difficile acquisizione per la impraticabilità di alcuni metodi affatto adeguati alla nostra cultura e al nostro stile di vita occidentale, per la attuazione dei quali occorrono peraltro periodi prolungati che penalizzano la preziosità del tempo.
c) L’ampia produzione libraria del settore è quasi sempre commerciale, strumentale e superficiale, poco incline a favorire lo sviluppo delle effettive potenzialità attraverso le informazioni contenute, di sicuro e avvincente coinvolgimento ma tuttavia inutilizzabili.
d) Molti si inoltrano in questo arduo e irto sentiero, spinti da paure, insicurezze, insoddisfazioni, delusioni, angosce, frustrazioni, lo seguono, ma rimangono tuttavia incapaci di trasformare il carattere, continuando a persistere in un bieco egoismo, affermazioni personali, orgoglio, ideologie, pregiudizi, errori.
e) Padre Zappato impera : si predica bene e si razzola male ! tante parole quasi mai confermate e supportate da azioni e fatti concreti ! regnano sovrane la superficialità e l’inconsapevolezza .
f) L’esaltazione e la convinzione di possedere una verità si risolvono in un “trip” che induce piuttosto ad una astrazione dalla realtà e alla totale inconsapevolezza di un presente concreto e insostituibile proiettando piuttosto la mente in futuristici, inesistenti e irrealizzabili stati esistenziali.
g) Non c’è limite all’immaginazione : kundalini che sale, chakra che si aprono, realizzazione di poteri, apparizioni e così sfugge il canto degli uccelli, la poesia di un fiore, il sorriso di un bambino, un abbraccio d’amore, la sfolgorante bellezza di un tramonto, la danza del vento tra gli alberi, la semplice e diretta sintonia con la vita “così com’è” ..
h) Molte pratiche colorate di esoterismo, di attraenti e alienanti visualizzazioni, di soporifere cantilene, di presenze salvifiche e affascinanti prospettive si concretizzano quasi tutte, con il loro alto potere suggestivo, nell’illusione di raggiungere stati di coscienza trascendentali e possedere ciò che ci diversifica dagli altri, facendoci sentire speciali.
i) L’energia che indubbiamente possediamo (l’elan vital) non è né buona né cattiva, né positiva, nè negativa, ma la sua neutralità è orientabile a nostra scelta in una direzione o nell’altra .
j) L’unico vero progresso possibile è quindi la comprensione degli eventi umani e la trasformazione dei propri limiti dopo averli sinceramente osservati e constatati .
k) Il lavoro consiste pertanto nell’autodisciplina derivante da una onesta presa di coscienza delle implicite incapacità, quasi sempre attribuibili agli altri: genitori, amici, nemici, società, traumi, incomprensioni, ecc. piuttosto che alla mancanza di autoconsapevolezza
l) La responsabilità delle nostre fragilità e miserie non è attribuibile ad alcuno se non a noi stessi, ai nostri pensieri, alle nostre azioni, incapaci di essere in armonia con una intelligenza, una sapienza, una grazia e un rigore di natura “divina” ! (binha-chockmah ; chesed-geburah)
m) Operare nella quotidianità una costante e valida trasformazione delle nostre pulsioni, delle nostre passioni in energie d’amore soprattutto verso chi ci è vicino (prossimo) con compassione, tolleranza, mitezza, pazienza, amorevolezza, significa possedere la giusta presenza (rig-pà) e conoscenza (vidya).
n) Questa è vera forza e vero potere in grado di cambiare la realtà esterna e qualsiasi cosa a noi ostile ottenibile solo attraverso una attenta e acuta autosservazione.
o) La meditazione non è altro che osservazione di sé restando distaccati come un testimone silenzioso, guardandosi allo specchio senza prendersi più in giro e nascondersi dietro un dito, lasciando che lo specchio rifletta ogni cosa senza identificarsi con nulla perchè questa è la natura dello specchio.
p) Le comodità non sono un ostacolo e neanche il benessere. Si può meditare tranquillamente in casa propria o per strada, dovunque e costantemente, piuttosto che in una scomoda e angusta grotta, con altrettanta profondità e il benessere concede uno spazio più ampio, mentre la povertà induce a risolvere problemi esistenziali contingenti (la religione è un lusso) .
q) Non occorrono tecniche arcane e segrete ma onestà, coraggio e volontà per cambiare l’inferno dell’ignoranza in un “paradiso terrestre”.
r) Predestinazione e libero arbitrio, determinismo e libertà sono due poli che si condizionano reciprocamente nella contemporaneità come la luce e l’oscurità. Un solo attimo di consapevolezza cancella le pressanti ombre del passato (karma). L‘oscurità non esiste è solo assenza di luce. Basta una piccola fiamma di una candela per fugarla definitivamente.
s) Questo è il solo mondo possibile e questo momento è tutto ciò che abbiamo. Se lo perdiamo lo abbiamo perso per sempre irrimediabilmente .
t) L’altro mondo è una consolazione per gli infelici, per dare speranza, per rimandare a domani ciò che è disponibile ora. L’al di là è un piano immaginativo in cui le forme corrispondono e rispecchiano per risonanza il livello di coscienza raggiunto. E’ un mondo di vibrazioni, suoni, colori, non diverso dal nostro nè distante in senso spaziale, ma immanente ad esso, separato solo dalla soglia di percezione.
u) Non esistono cose nascoste e segrete perché “la lucerna non è fatta per essere celata sotto il moggio” ma per far luce a chiunque chiede (bussate e vi sarà aperto).
v) Cultura, erudizione, non equivalgono a “sapienza” (chokma) o conoscenza, ma sono soltanto strumenti per affinare la sensibilità e la comprensione, quando non inaridiscono e inorgogliscono.
w) L’illuminazione non è qualcosa di speciale : è consapevolezza in cui migliaia di fiori d’amore, di intelligenza, di verità, di pace, di silenzio crescono spontaneamente e in sintonia con tutto. Non è rinuncia, bensì condivisione, chiarezza, gratitudine, celebrazione, gioia, beatitudine (sat-chit-ananda) .
x) Realizzare significa rendere concreto l’essere reale, distruggere la maschera della personalità costruita dalla società, dall’educazione, dalla cultura, abbattere finalmente l’impalcatura dell’ego, eliminare la sofferenza e tutto il pattume accumulato.
y) Chiunque può ottenere la liberazione, così come ogni seme può diventare pianta. Occorre che il seme sia pronto a morire prima che affiori il germoglio. L’io è l’ostacolo. Se l’ego sc ompare scompaiono con esso tutti i condizionamenti. Con l’ego appartengo al mondo, senza sono libero .
z) L’essere può vivere nell’universo senza un corpo, senza forma, eppure esistere diffuso nell’intera esistenza, definitivamente libero dal corpo, dalla mente, da ogni vincolo. Pura e semplice consapevolezza che tuttavia possiede una propria individualità, un centro invisibile che sa di essere.


L’impegno quotidiano mi fa dire tuttavia che non si va in carrozza in… paradiso !
Salvatore Ceci